Treviso è uno dei sette capoluoghi del Veneto. Con i suoi 884.353 abitanti (dato risalente a giugno 2016), vanta numerosi monumenti e luoghi di interesse. Tra i più importanti e conosciuti troviamo: Piazza dei Signori (uno dei centri di ritrovo degli abitanti di Treviso) con il suo maestoso Palazzo dei Trecento, costruito intorno al 1200 come sala per le assemblee e questioni politiche. Altri siti importanti sono la Loggia dei cavalieri, in stile romanico trevigiano con influenza bizantina; costruito in età comunale come simbolo del potere nobiliare, oggi è un celebre punto di ritrovo. La Chiesa di San Nicolò, imponente chiesa trecentesca in stile romanico/gotico con un interno spettacolare. Il Ponte di Dante, ponte citato da Dante nella sua celebre Divina Commedia. Il Duomo, Ca’ dei Carraresi, palazzo di origine medievale che oggi ospita importanti esposizioni ed eventi.

Treviso è caratterizzata dalle sue imponenti mura, le quali la circondano interamente. Esse furono costruite in età medievale, come protezione contro i nemici. Oggi le mura sono uno dei siti più frequentati e apprezzati di Treviso; è possibile, infatti, passeggiavi e partecipare ai vari eventi che hanno vi hanno luogo. Originariamente esistevano solo tre porte che permettevano l’accesso alla città: Porta Santi Quaranta, la Porta Altinia e Porta San Tommaso; gli altri varchi sono stati aperti successivamente nel corso dell’XIV secolo, anche per motivi pratici. L’età medievale segna indelebilmente Treviso, con monumenti, storie, ecc, perciò attualmente si può affermare che Treviso sia una piccola città di stampo medievale.

Ma, in realtà, Treviso ha origini antiche, più precisamente fu fondata dai romani, i quali la nominarono Tarvisium. Essa fu scelta dai romani grazie alle sue risorse idriche e alla sua vicinanza all’antica via Postumia e divenne ben presto un municipio. Oggi sono ancora tangibili le sue origini romane; basti pensare al fatto che la via Calmaggiore, cioè la strada principale che attraversa centro storico, appartiene all’ antico Cardo romano. Altra testimonianza a è il Battistero Paleocristiano di via Canoniche, il quale conserva parte di un mosaico tardoantico.

Altra epoca importante nella storia di Treviso, viene rappresentata da Venezia. Dopo la dominazione dei Franchi e il periodo comunale, le Signorie si imposero su Treviso: dapprima i Da Camino e poi gli scaligeri con Cangrande, il cui domino terminò nel 1339, quando la signoria fu sconfitta da Venezia che iniziò il proprio dominio su Treviso. In epoca di dominazione veneziana inizierà la costruzione delle famose ville venete che caratterizzano oggi la provincia e la campagna trevigiana.

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Duomo di Treviso:

La cattedrale di San Pietro Apostolo, più comunemente conosciuta come il Duomo di Treviso, è il luogo di culto principale della città. Presenta un’elegante facciata in stile neoclassico, ma originariamente era molto diverso. Esso, infatti, risale al VI secolo, ed era in stile paleocristiano, ma nel corso degli anni ha subito delle modifiche, in base alle epoche e agli ordini architettonici ai quali veniva adattato. All’inizio sorgeva in prossimità di un teatro, di un tempio e delle terme. Fu ritoccato per la prima volta in stile Romanico tra l’XI e il XII secolo per volere del vescovo Rotario, inoltre fu fatta costruire la cripta. Solo nel 1760-82 la costruzione fu riedificata in stile neoclassico; la facciata neoclassica risale alla prima metà dell’Ottocento. Essa è composta da una vasta scalinata coronata da un maestoso pronao a sei colonne ioniche. Ai lati della scalinata vi sono due leoni stilofori in marmo rosso di Verona, che sostenevano il protiro dell’edificio romanico. Un altro ritrovamento del Duomo originale dell’età romanica è l’antico portale (rinvenuto nella corte delle Canoniche Vecchie) il quale fu ricostruito all’interno e applicato alla contro facciata nel 2005.

Nel 2000 fu realizzato un imponente organo, voluto dal vescovo in occasione del Giubileo.

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Il Duomo odierno presenta sette cupole: cinque per la navata centrale e altre due sulle cappelle. Un altro organo minore è collocato nella cripta. All’interno è composto da tre navate, con cappelle laterali e tre absidi alla fine delle navate; sotto le absidi si trova la cripta preistorica dove sono sepolti vescovi della città. Vi sono anche dei martiri seppelliti nel tempio: Teonisto, Tabra e Tabrata, San Fiorenzo, San Vendemiano e San Liberale (patrono della città). Celebre opera all’interno del Duomo è la Pala del Tiziano, detta anche Pala dell’Annunziata.

Tiziano era il pittore ufficiale della Serenissima Repubblica quando la dipinse; in primo piano vi è la Madonna, mentre l’Angelo giunge dal fondo. Le nuvole sullo sfondo si aprono al passaggio della luce e sul e in lontananza si intravede la piccola figura del committente.

Nei pressi dell’entrata interna è conservato il portale quattrocentesco, il quale, a sua volta, conserva l’antico timpano romano con il Cristo. Nei due altari presenti all’interno sono conservate le spoglie di Beato Andrea Giacinto Longhin e di Beato Enrico da Bolzano.

Il campanile del Duomo, annesso al retrostante battistero di San Giovanni, conserva tutte le caratteristiche dello stile romanico del XIII secolo, epoca a cui risale. Esso si discosta dallo stile del Duomo odierno. Molto di spicco è l’orologio del campanile.

Casa dei Carraresi:

L’edificio è situato nel Centro storico, si affaccia sul fiume Cagnan ed ospita importanti mostre e convegni.

La casa ha origini medievali e fu fatta edificare nel duecento. Originariamente edificato come residenza privata, il complesso si trasformò successivamente in una sorta di osteria e rifugio, cioè un luogo di sosta e di ristoro per chi lo necessitava. Inizialmente, veniva chiamata ‘osteria della Croce’, quest’ultima, nel corso del XIV secolo fu venduta dal proprietario, un noto notaio di Treviso, ai veneziani Desenove, i quali la rivendettero a Gherardo da Venezia. Si esclude che il palazzo sia mai stato la residenza della famiglia di Francesco Da Carrara. Infatti il nome Ca’ dei Carraresi deriva probabilmente dal fatto che una parte della casa di ospitava funzionari e soldati della nobile Famiglia (forse è dovuto a questo lo stemma dei da Carrara rappresentato sulla facciata) nel 1388 i trevisani vollero cancellare le insegne dei carraresi dalla facciata della casa, quindi furono ricoperte con intonaco. L’ emblema dei Da Carrara è riemerso solo in tempi recenti dallo strato di calce che lo nascondeva.

La facciata presenta un portico con cinque archi a tutto sesto. Al secondo piano vi sono cinque finestre quadrate sopra gli archi e due oculi ciechi ai lati della finestrella centrale. La casa si affaccia completamente sull’acqua, ed è come se la sua base fosse immersa nell’acqua; questo le conferisce un grande fascino. La facciata sul lato della Pescheria, aveva una terrazza, sostituita oggi da una vasca in marmo di Pietrasanta, bagnata dal fiume Cagnan.

All’interno la struttura presenta due muri con ampie aperture che racchiudono i sistemi di collegamento verticale, scala e ascensore, con lo scopo di rendere l’edificio funzionale alle esposizioni. L’ultimo piano ospita la sala conferenze. La Casa dei Carresi-Brittoni presenta una superficie di circa 3214 m².

Testi e foto a cura di Aya Griguol.

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