Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo – Mahatma Gandhi

INTRODUZIONE

Le  motivazioni che mi hanno spinta ad approfondire questa tesi sono legate al fatto che vorrei parlare di un leader politico il quale ha usato l’arma della non violenza per difendere i diritti dei più deboli.

Di seguito parlerò del conflitto fra Pakistan orientale e il Bangladesh. Infine descriverò il paese nel suo complesso trattando soprattutto la cultura, il lavoro, i diritti e doveri delle donne.

La lotta per la libertà

Negli anni venti e trenta del 900 l’India era la più importante colonia inglese. Dopo la Grande guerra il paese colonizzato chiede l’indipendenza e autonomia all’Inghilterra ma il governo britannico non accetta le richieste.

Anche il movimento nazionalista che desiderava autonomia e modernizzazione delle classi medie  si rafforzò in quel periodo.

Il paese fino ad allora era guidato dal partito del congresso, che esercitava una opposizione moderata: chiedeva riforme e maggiori autonomie ma allo stesso tempo non poteva accettare alcune richieste. Venne istituito un parlamento nazionale elettivo e si ipotizzò l’inserimento del paese nel Commonwealth.

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GANDHI (1869-1948)

Mohandas Karamchand Gandhi detto “Mathma” cioè grande anima, un capo di grande prestigio, nacque nel 1869 in India da una famiglia ricca. Studiò in Inghilterra dove si laureò in legge, dopo la sua laurea si trasferì in Sudafrica dove combatté contro le discriminazioni verso gli immigrati indiani.

Durante la prima guerra mondiale Gandhi tornò nella sua patria ciòè in India per affrontare i problemi che stava attraversando il paese.

Egli era contrario ad alcune idee  del  partito del congresso e ad azioni radicali e violente (nazionalisti).

Gandhi portò avanti un’idea “ahimsa” cioè rifiuto della violenza e elaborò  una nuova forma di lotta politica “satyagraha” attraverso lo sciopero della fame, il boicottaggio dei prodotti inglesi, il ritiro degli studenti dalle scuole, assemblee legislative e manifestazioni culturali.

Gandhi lanciò diverse campagne di opposizioni non violenti, uno dei momenti più importanti si ha quando nel 1930 Gandhi lanciò la marcia del sale per protestare contro la tassa imposta dagli inglesi.

Lui lottava in maniera pacifica con l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita del popolo indiano.

La Gran Bretagna non riuscì a fermare le azioni pacifiche e le proteste di Gandhi, il quale raggiunse l’obbiettivo di farsi concedere alcuni diritti per la popolazione povera.

Il 15 agosto 1947 l’India diventò indipendente, il paese però stava subendo due grandi problematiche: la lotta contro la fame e le tensioni religiose.

Gli indiani volevano uno stato unitario invece gli islamici volevano una nazione separata. Dopo violenti scontri Gandhi venne ucciso da un fanatico induista nel 1948 perché lo accusava di troppa tolleranza verso i musulmani.

Con l’atto di indipendenza vennero formati due diversi stati:

  • Unione indiana dai induisti;
  • Pakistan dai musulmani

A sua volta il Pakistan venne suddiviso in due parti, quello occidentale e quello orientale e tra queste due divisioni scoppiò una guerra civile che si concluse grazie all’intervento dell’India.

L’India interviene a favore del Pakistan orientale e, dopo i sanguinosi scontri, riesce a portare l’indipendenza nel Pakistan orientale, il quale prende il nome  di Bangladesh.

(Immagine tratta dal sito www.quora.com)

  • 1971- Civil war between East and West Pakistan
  • Est Pakistan become Bangladesh

Il 25 marzo del 1971 ci fu quella che viene definita “la notte buia”. In quella notte i soldati pakistani sorpresero i bengalesi durante il sonno e vennero massacrati le persone che avevano una certa importanza nella società.

Il giorno dopo, 26 marzo del 1971 il Pakistan dichiarò la guerra al Bangladesh. Questi scontri furono molto sanguinosi e la guerra durò nove mesi.

Il 16 dicembre 1971 il Pakistan firma la resa.

( immagine tratta da en.wikipedia.org/wiki/Bangladesh_Liberation_War)

BANGLADESH

Il Bangladesh confina ad est con India, la capitale è Dhaka, il paese ha 170 milioni di abitanti ed è uno degli stati con la più alta densità di popolazione rispetto al suo territorio.

Bangladesh è ricca di fiumi e canali, infatti durante il periodo di monsoni si possono creare danni alla popolazione talvolta pericolose per cui la vita può diventare rischiosa soprattutto per le persone più povere.

Nel Bangladesh il 90% della popolazione è di religione musulmana e il resto è induista, buddista e cattolica.

(Immagine tratta da saifuls-allaboutbangladesh.blogspot.it/p/population.html)

Per quanto riguarda usanze e costumi, il paese è famoso per i tessuti artigianali, uno dei questi è JAMDANI

(Immagine tratta dal sito www.craftsvilla.com/blog/traditional-art-of-weaving-jamdani-saree/)

The name Jamdani is derives from the Persian word, JAM means “flower” DANI means “vase”.

The base fabric for Jamdani is unbleached cotton yarn and the design is woven using bleached cotton yarns so that a light-and-dark effect is created.

Jamdani it made of very light cotton fabrics. It is one of the most exquisited fabrics in the world.

Jamdani is created directy on the loom using the discontinuous weaving technique and it’s weaving takes a long time and lot of manpower.

Testo trattato dal sito (www.craftsvilla.com/blog/traditional-art-of-weaving-jamdani-saree/)

Immagine tratta dal sito (www.craftsvilla.com/blog/traditional-art-of-weaving-jamdani-saree/)

Condizione dei lavoratori e della donna in BANGLADESH
Nel Bangladesh i lavoratori sono impiegati nelle manifatture tessili con salari bassissimi e condizioni di lavoro pessime. Qui gli operai lavorano 12-14 ore al giorno e fanno straordinari obbligatori.

La paga e le condizioni di lavoro degli operai sono le peggiori del mondo e il salario si è dimezzato negli ultimi anni. Gli straordinari spesso non sono pagati, l’igiene è carente e i lavoratori sono spesso chiusi a chiave nelle fabbriche durante i turni. Per cui mancano le condizioni minime di sicurezza.

Nel 2006 i lavoratori delle fabbriche di abbigliamento manifestarono contro le condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti nei luoghi di lavoro. Con gli scioperi la situazione degenerò e ci furono violenti scontri fra gli operai e la polizia. Il governo rispose con la violenza e molti manifestanti vennero portati in carcere.

La condizione della donna nel mondo del lavoro nel mio paese non è migliorata. Il tasso di partecipazione delle donne nella forza lavoro è molto inferiore rispetto a quello degli uomini. Molte donne sono occupate nei lavori domestici, mentre gli uomini hanno un lavoro autonomo.

Si sono notate, discriminazioni delle donne sui salari o promozioni.

Ultimamente si sono registrate varie aggressioni, violenze sessuali dai datori di lavoro contro le donne e questi scoraggiano le donne a cercare un lavoro.

U. shamannay, Uccelli in una gabbia più grande